Uno sguardo da registi alla madre Abruzzo

“Vogliamo dare il nostro contributo alla rinascita con quello che sappiamo fare meglio, parlare tramite le immagini”: così il regista Gabriele Nardis ha presentato ieri a Palazzo Fibbioni l’iniziativa “Uno spot per l’Abruzzo”, nata a gennaio 2016 da un’idea del regista Walter Nanni.

Un’iniziativa che rappresenta un moto di reazione e, ha sottolineato Dino Viani, altro regista incluso nel progetto, serve a dimostrare a chi guarda l’Abruzzo e i suoi abitanti solo a distanza, attraverso uno schermo e solitamente con sguardo critico, che “non siamo tristi e incupiti come sembra, nonostante questo sia senza ombra di dubbio uno dei momenti più bassi della nostra terra”.

Lavorare in gruppo, però, non è mai facile. Viani ha ammesso, infatti, che più della sceneggiatura o della scelta delle location, l’interrogativo più grande è stato cercare di capire se i registi sarebbero stati capaci di lavorare insieme per la loro terra e non per loro stessi, senza ottenere alcun guadagno materiale dal progetto. Ma lentamente ci sono riusciti: questo lavoro “ha procurato a ognuno tanti nuovi nutrimenti, e ci sta insegnando ad ascoltare gli altri, progettare insieme, fare sintesi. Stiamo cercando di non essere solo tanti galli chiusi in un pollaio che non riescono a concludere niente”, ha sorriso Viani. “Ci siamo resi conto”, ha continuato, “che avremmo potuto lavorare insieme solo sentendoci parte della stessa terra, della stessa madre. Ci abbiamo provato, e i risultati sono arrivati”.

Per i registi responsabili, però, lo scopo degli spot non è solo riscattare al di fuori la regione, ma anche far ritrovare agli stessi abitanti le loro radici storico-artistiche perché “solo chi conosce la propria storia è degno di dichiararsi figlio della sua terra”. Non pochi i richiami, durante l’incontro, al quadro “La figlia di Iorio” del pittore pescarese Francesco Paolo Michetti, vincitore della prima Biennale di Venezia.

Il sogno da realizzare? Raccogliere abbastanza fondi per produrre, oltre agli spot, un film documentario destinato a un pubblico internazionale in cui raccontare i paesaggi, l’arte, la cultura e la gastronomia abruzzese tramite le parole e le immagini di registi diversi.

L’iniziativa è già stata notata da alcune testate internazionali, come l’Independent, e sono stati girati più di cinque spot con la partecipazione indispensabile di naturalisti come lo zoologo Paolo Forconi, attori come Gabriele Cirilli, compositori musicali, videomaker, guidatori di droni e chi più ne ha, più ne metta.

Gli spot verranno rilasciati gradualmente, insieme a quelli vincitori del concorso “Sei mai stato qui?” sulla pagina Facebook “Uno spot per l’Abruzzo” e sul sito web www.unospotperlabruzzo.org a partire da mercoledì 12 luglio. È inoltre già possibile donare una somma di denaro sul sito per supportare il progetto (nonostante i registi lavorino volontariamente, i costi di produzione rimangono).

Perché contribuire? Semplice: perché l’Abruzzo, terra di pittori, terra di scrittori, la terra “dello sguardo oltre l’orizzonte”, come è definito da Dino Nardis nella sua “Lettera d’amore all’Abruzzo”, si deve rialzare e noi abbiamo l’obbligo morale di aiutarlo.

Vera Lazzaro