Sindaci, cittadini e comitati dalle aree terremotate di tutta Italia per la prima volta insieme all’Aquila. Lanciate le linee guida su sviluppo, diritti e partecipazione nella ricostruzione

L’Aquila rimette al centro le esperienze concrete, i problemi e le richieste delle comunità colpite dai terremoti in Italia per l’intera terza giornata del Festival della Partecipazione, promosso da ActionAid Italia e Cittadinanzattiva in collaborazione con Slow Food Italia e il patrocinio del Comune de L’Aquila. Una lunga storia che parte dagli anni 70 in Friuli per arrivare all’ultimo sisma in Centro Italia e che ha segnato la vita di milioni di cittadini. Un impegno per scrivere un documento innovativo di policy che vuole aiutare a capire
cosa fare nel prossimo evento catastrofico per non ripetere gli errori del passato.

Oltre 47 testimoni privilegiati dei sismi degli ultimi 40 anni, tecnici ed esperti, sindaci, associazioni e cittadini arrivati all’Aquila dal Friuli Venezia Giulia, Irpinia, Umbria, Marche, Abruzzo, Emilia Romagna e Lazio per confrontarsi per la prima volta tutti assieme sulla necessità di diritti delle popolazioni vulnerabili colpite dai terremoti. Un’esigenza che riguarda l’85% dei Comuni italiani, che si trova in zone ad alto rischio sismico e di disastri naturali. Rischio che aumenta esponenzialmente nelle aree più periferiche e fragili del nostro
territorio.

Un’intera giornata di lavori, analisi e scambio di conoscenze, esperienze maturate nei luoghi e nelle comunità segnate da catastrofi con il titolo di “Per una politica pubblica della ricostruzione e dello sviluppo. Giustizia, diritti e partecipazione dei cittadini” promosso dal Comitato Scientifico del Festival. L’incontro ha dato vita al primo documento sui requisiti di una policy pubblica sulla ricostruzione realizzato in forma partecipata. A partire
da tre punti prioritari: sviluppo, diritti e partecipazione dei cittadini colpiti dal sisma. Linee guida per regioni e paesi diversissimi fra loro ma che hanno tratti in comune nelle richieste di ascolto, trasparenza, consultazione diretta con il Governo centrale, pianificazione e prevenzione.

«Dopo una catastrofe, lo sappiamo, c’è un enorme attivismo civico, è normale. La sfida è quella di far rimanere questo impegno costante nel tempo. Come si fa? Non si possono ricostruire territori senza avere cittadini e cittadine dentro i processi decisionali. Devono essere loro i reali protagonisti dei cambiamenti che si trovano a vivere» spiega Sara Vegni, responsabile Unità Resilienza ActionAid.

Non solo la risposta dei cittadini dopo le catastrofi, ma al Festival sono arrivate anche le esperienze di riappropriazione dal basso dei beni inutilizzati e di governo dei beni comuni, prodotte dalle comunità con l’evento “Beni comuni: il protagonismo delle comunità nel riuso di edifici inutilizzati” promosso da Fondazione Unipolis. Obiettivo quello di conservare la propria identità ricercando un equilibrio tra ambiente, cultura e benessere economico mettendo sempre al centro le necessità e i desideri degli abitanti.

Come nel caso di Raniero Maggini, attivista di Cittadinanzattiva coinvolto nella riqualificazione di Rocca Calascio, un piccolo borgo del centro Italia afflitto dal terremoto del 2009. «Una piccola ma importantissima realtà del patrimonio culturale quella Rocca e dell’antico borgo medievale – spiega Maggini – ha visto la partecipazione attiva di ogni singolo abitante,soprattutto dei più giovani, i veri protagonisti del cambiamento. Oggi un rinato afflusso turistico di circa 14mila persone ha risvegliato l’interesse per la zona che rischiava
l’abbandono, oggi anche i Comuni di Castel del Monte e Castel Vecchio Calvisio ci hanno richiesto aiuto».

E sono proprie le storie delle comunità protagoniste della rinascita dei propri territori nelle aree interne e nelle periferie urbane a dare vita all’incontro “Aree interne e periferie urbane: vivere ai margini e riprendersi il futuro” promosso da Novamont.

Anche nella terza giornata si torna a parlare di diritto alla salute: infatti la partecipazione dei cittadini rispetto ai processi decisionali e di governo del Servizio Sanitario Nazionale è ancora ostacolata da barriere che ne impediscono la piena attuazione. Al convegno “Verso la consultazione sulla partecipazione civica in sanità” promosso da Novartis è stato presentato anche il progetto “Consultazione sulla partecipazione civica in sanità”.