Cittadini attivi per la trasparenza

L’accesso alle informazioni e il loro uso civico, la trasparenza come arma di contrasto alla corruzione, l’attivazione “dal basso” della cittadinanza: questi i temi trattati all’interno dell’evento “Cittadini attivi per la trasparenza” svoltosi nell’aula “Ciuffetelli” dell’università de L’Aquila.

Un evento laboratoriale in cui le associazioni di diritti civici hanno messo in evidenza le mille difficoltà di reperire le informazioni che dovrebbero avere un elevata accessibilità, ponendo forti interrogativi all’autorità presenti.

Ha aperto i lavori Isabella Mori, responsabile delle politiche sulla trasparenza di Cittadinanzattiva, associazione che ha recentemente compiuto 40 anni e con le sue battaglie sulla sicurezza negli edifici scolastici e nei Centri di Accoglienza Straordinari ha precorso la legge Freedom of Information Act (FOIA). Una legge che, approvata nel 2016, permette a tutti i cittadini di poter richiedere gratuitamente l’accesso agli atti amministrativi con l’obbligo per la pubblica amministrazione di rispondere entro 30 giorni.

Sull’importanza dei dati aperti si sono soffermate sia Paola Caporossi di Fondazione Etica che la presidentessa dell’associazione “Cittadini Reattivi” Rosy Battaglia: Caporossi ha mostrato la classifica di rating sull’efficienza delle risposte dei diversi Comuni; Battaglia ha sottolineato i risultati raggiunti dall’associazione per la tutela dell’ambiente e della salute in contesti difficili come la Terra dei Fuochi in Campania e la città di Taranto in Puglia, due dei siti più inquinati in Europa.

L’avvocato Ernesto Belisario, esperto in materia di trasparenza amministrativa, ha fornito importanti testimonianze sul come sfruttare al meglio le possibilità offerte dal FOIA: un esempio è stato una startup di giovani californiani che a partire dai dati hanno sviluppato una app che classifica i servizi sanitari della zona.

A conclusione dell’evento sono intervenuti: Federico Dini, caposegreteria del presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, e Stefano Pizzicanella, del Dipartimento della Funzione Pubblica. Entrambi si sono soffermati sulla necessità che i cittadini vengano informati e si informino nel modo giusto rispetto al FOIA ed hanno evidenziato le difficoltà di applicazione immediata della stessa legge per le pressioni a cui talvolta sono sottoposti i diversi enti.

A cura di Stefano Rotolante