Allarme sisma
Il terremoto del 2009
Il 6 aprile 2009 alle ore 3:32, un terremoto ha devastato la città dell’Aquila, causando gravissimi danni all’assetto urbano e al suo circondario, con un bilancio di 309 vittime, circa 1500 feriti e più di 60 mila sfollati, collocati presso tendopoli, case private e alberghi della costa adriatica per gestire l’emergenza.
Successivamente, rioccupate le case considerate agibili perché danneggiate in modo lieve, le persone rimaste sfollate sono state collocate presso le abitazioni del progetto C.a.s.e. e nei Moduli Abitativi Provvisori (Map) nella provincia dell’Aquila.
Il terremoto ha colpito il capoluogo abruzzese proprio nel cuore della città, il suo centro storico ma sono ben 60 le frazioni e 56 i Comuni del cratere ad aver subito ingenti danni . A quasi dieci anni dal terremoto, l’opera di ricostruzione, che ha subìto diversi rallentamenti nel corso del tempo, comincia a prendere ritmi più sostenuti, facendo dell’Aquila quello che è stato definito “Il più grande cantiere d’Europa”.
Il patrimonio privato di pregio artistico conta 700 edifici vincolati, di cui 300 nel centro storico del capoluogo, 176 nelle frazioni e 200 nei Comuni del cratere, mentre i beni pubblici sottoposti a vincolo di tutela sono circa 1400. I lavori sui beni culturali pubblici sono seguiti dalla Direzione/Segretariato regionale, mentre gli interventi sul patrimonio privato sottoposto a vincolo di tutela sono affidati alla Soprintendenza. Entrambe le strutture collaborano con i Comuni e con gli Uffici Speciali per la Ricostruzione. La ricostruzione si presenta ad uno stadio più avanzato nelle periferie rispetto al centro storico della città, mentre i lavori pubblici sembrano procedere a ritmi più lenti rispetto a quelli privati . Oltre alla ricostruzione, la sfida sarà anche nella necessità di restituire alla città dell’Aquila, e in particolare al suo centro storico, quei luoghi di aggregazione e di socialità andati dispersi dopo il vuoto lasciato dal sisma.