La “Guerrilla” dell’attivismo creativo

Proteste mirate e veloci, di “guerrilla” comunicativa: domenica all’auditorium “Renzo Piano” de L’Aquila l’attivista e attore Valerio Gatto Bonanni al Festival della Partecipazione ha illustrato qualche segreto di attivismo 2.0.

Piccoli gesti che nella loro semplicità possono creare grandi cambiamenti e portare la cittadinanza a riconoscersi in questi atti mirati. Un caso eclatante preso in esame é stato quello della “Ace Bank”: una banca super trasparente nei propri investimenti in armi, imprese in paesi con manodopera a basso costo, petrolio. Una banca fittizia, creata da un gruppo organizzato di cittadini belga che in questo modo è riuscito a sensibilizzare e far riflettere sui metodi senza scrupoli del profitto a tutti i costi.

Un altro caso riportato è stato quello di SuperBarrio, un giornalista messicano che, vestito da luchadores, la controparte mascherata di un lottatore professionista, si batteva contro le leggi sullo sfratto ed è arrivato a mobilitare grandi masse di compatrioti che, riconoscendosi in quel misterioso combattente, hanno preso parte ad una battaglia comune che riguardava tutta la popolazione.

Altri casi: la fondazione canadese AdBusters Media, che ha modificato manifesti pubblicitari per criticare l’operato di alcune aziende; il collettivo EnMedio in Spagna, che per riportare l’attenzione sulla grossa percentuale di disoccupazione nel paese, ha trasformato la statua di Cristoforo Colombo davanti al porto di Barcellona in un mezzo di comunicazione, avvicinando al dito del famoso navigatore un pallone aerostatico con la scritta “Campioni del mondo di disoccupazione”.

Un “mini corso” per dimostrare come la protesta contro un’ingiustizia o un problema non passi esclusivamente dai metodi canonici, ma che pensare fuori dalla scatola in modo creativo e sempre non violento possa portare a grandi risultati.

A cura di Lorenzo Liberati